La terapia cognitivo-comportamentale è un tipo di trattamento psicologico che aiuta le persone a capire come i loro pensieri, sentimenti e comportamenti siano legati tra loro. In altre parole, la TCC si basa sull’idea che cambiare il modo in cui pensiamo possa cambiare anche il modo in cui ci sentiamo e agiamo.
Durante le sedute, un terapeuta lavora insieme al paziente per identificare pensieri negativi o distorti e per sostituirli con pensieri più realistici e positivi. Ad esempio, se una persona pensa “Non sono mai all’altezza”, il terapeuta può aiutarla a vedere le sue capacità in modo più equilibrato, come “Ho affrontato sfide in passato e posso farlo di nuovo”.
A quali patologie è consigliata?
La terapia cognitivo-comportamentale è consigliata per diverse problematiche, tra cui:
– Depressione: Aiuta a modificare i pensieri negativi che contribuiscono al senso di tristezza e impotenza.
– Ansia: È efficace nel trattare disturbi d’ansia come il disturbo d’ansia generalizzato, le fobie e il disturbo da attacco di panico, insegnando tecniche di gestione dell’ansia.
– Disturbi alimentari: Aiuta a cambiare i pensieri disfunzionali legati all’immagine corporea e al comportamento alimentare.
– Disturbo da stress post-traumatico (PTSD): Consente di elaborare e affrontare i traumi attraverso l’analisi dei pensieri e delle emozioni associate.
– Problemi relazionali: Migliora le abilità comunicative e risolve conflitti attraverso la comprensione dei propri pensieri e comportamenti.
In sintesi, la TCC è un approccio pratico e orientato ai risultati che può essere utile in molte situazioni, rendendola una scelta popolare tra i professionisti della salute mentale.